Spaziatore

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lunedì 15 agosto 2022

Facciamo il punto (2)

Dopo aver accennato in un precedente post alla storia esplorativa delle immersioni nel sifone di uscita dell’Abisso di Trebiciano, è giunto il momento di affrontare anche il tema del sifone “a monte”.

In questo caso bisogna andare molto più indietro nel tempo, perché nel passaggio sommerso posto fra il lago Timeus e il lago Boegan è stata scritta – di fatto – una pagina importantissima della speleologia subacquea.

Nel 1953, una squadra della Società Adriatica di Scienze (Walter Maucci, Steno Bartoli, SAS), con attrezzature pionieristiche e tecniche rudimentali, riuscì a superare il sifone di entrata. Si è trattato di un evento nuovo, per certi versi rivoluzionario, dove lo speleologo invece di fermarsi sulla riva di un sifone indossava della strana attrezzatura per immergersi e continuare l’esplorazione. Sicuramente un record mondiale, ma anche un salto fondamentale nella mentalità dello speleologo.

Salvo alcuni sparuti tentativi, la ripetizione del superamento del sifone di entrata è stata tentata solamente nel 1977 (Gabriele Crevatin, Pierpaolo Matellani – SAS), con materiali e tecniche nuove. Raggiunto nuovamente il lago Boegan, i due speleosub hanno cercato una prosecuzione, ma questa non è stata identificata.

Negli anni ’90 vi furono varie immersioni nel sifone (Gabriele Crevatin – SAS), più che altro per verificare la morfologia dello stesso, constatando come si trattasse di un ambiente molto articolato e complesso. Non fu nuovamente raggiunto, però, il lago Boegan.

A questo punto bisogna ricordare un evento particolare. Nel 1993, durante lo svolgimento del programma di studio denominato “Timavo Project” (SAS – SAG) una squadra di speleosub francesi si è immersa nel sifone e, nell’acqua torbida dalla scarsa visibilità, ha steso quasi 400 m di sagola, senza per altro capire bene la morfologia dei vani e le caratteristiche degli ambienti percorsi. Si è trattato di un’esplorazione citata da molti, ma che non a fornito alcun dato certo sullo sviluppo del sifone. L’unica informazione sicura è stata quella che indicava come il collettore delle acque proseguisse ampio ed esteso.    

E si giunge così al terzo millennio. Nel 2013 viene avviato il “Timavo System Exploration”, che darà subito dei risultati. Se nel primo anno di progetto lo sviluppo rilevato dei passaggi allagati (partendo dal lago Timeus) viene portato subito a 240 m, con la spedizione del 2021 si arriva a percorrere oltre 400 m di gallerie.

Per quando riguarda gli ulteriori possibili sviluppi, attendiamo notizie dal fondo dell’Abisso, in quanto oggi sono iniziate le immersioni di Marc.