Spaziatore

Spaziatore

sabato 20 agosto 2022

Chi ci ha seguito su questo blog dovrà scusarci... perché c'è stato un imperdonabile silenzio di un giorno.
Questo perché abbiamo avuto il bisogno di raccogliere le idee, rivedere l'organizzazione e elaborare i dati.
Dopo un momento di frenetica attività, possiamo finalmente dedicarci anche alla divulgazione delle informazioni e raccontare cosa è successo.

La Società Adriatica di Speleologia ha ora il piacere di comunicare che, nell’ambito del progetto Timavo System Exploration 2022, in data 16 agosto 2022 è stato superato il sifone di uscita della Grotta di Trebiciano, scoprendo una enorme nuova caverna.

Immergendosi nella parte allagata della grotta a 330 m dalla superficie, dopo un percorso di più di 200 m con punte fino a 50 m in profondità, i due speleosub francesi della FFESSM (Federation Francaise d’Etudes et de Sports Sous-marine) Patrice Cabanel e Michel Philips, hanno raggiunto un ambiente dalle grandi dimensioni: 160 m in lunghezza, 50 m di larghezza e oltre 60 m in altezza.  

In questa nuova caverna le acque sotterranee del fiume Reka/Timavo scorrono fra i massi, scomparendo in un lago terminale dal quale continuano il loro misterioso percorso.

In aggiunta a questa sensazionale novità, le esplorazioni di quest’anno hanno permesso di ampliare la mappatura anche delle acque del fiume in entrata, prolungando le gallerie allagate “a monte” di un ulteriore centinaio di metri e portando alla luce un nuovo ampio lago sotterraneo.

Il Timavo System Exploration è un programma esplorativo avviato nel 2013, in amichevole collaborazione fra la Società Adriatica di Speleolgia (SAS) di Trieste e la Federation Francaise d’Etudes et de Sports Sous-marine (FFESSM), che ha l’intento di aumentare le conoscenze sul percorso sotterraneo del fiume Reka/Timavo e le grotte ad esso collegate. Durante le sette edizioni, numerose sono stati i successi e i risultati raggiunti, ma l’edizione 2022 ha superato ogni aspettativa.

In questi anni hanno collaborato al TSE più di 250 persone, appartenenti a 31 gruppi speleologici di quattro nazionalità diverse.

La nuova caverna era stata teorizzata da tempo sulla base di osservazioni e studi fatti in superficie, che hanno facilitato l’orientamento dei subacquei. I dati preliminari finora raccolti confermano pienamente le ipotesi fatte.

Con queste scoperte si concretizza ulteriormente la possibilità di rendere unico il sistema sotterraneo composto dalla Grotta di Trebiciano, dalla Dolina Reka e dalla grotta Luftloch, che tra ambienti sommersi e vani non allagati, potrebbe raggiungere lo sviluppo di oltre 3 km.

Con gli ultimi risultati raggiunti, l’abisso di Trebiciano ritorna ad essere la grotta più profonda del Carso Triestino (-380 m e 2 km di sviluppo).




Foto Patrice Cabanel



Sul quotidiano locale

La notizia sta trapelando... anche sulla stampa locale. 




giovedì 18 agosto 2022

Parliamo di visibilità

Le immersioni nel Timavo sotterraneo sono sempre state caratterizzate da scarsa visibilità. Questa situazione si può riscontrare quasi tutto l’anno e sono rarissimi i periodi di tempo nei quali è possibile vedere un po’ di più. Nonostante tanti ragionamenti, non si è mai ben capito quali siano le condizioni che riducono la torbidità dell’acqua. Spesso si è parlato di periodi limitati subito dopo un piena di non grande entità ma, in verità, non è mai stato chiaro quando queste “finestre” di acqua leggermente più limpida vengano a concretizzarsi.

Nel corso delle precedenti sei edizioni del TSE, gli spelosub hanno sempre trovato acqua con pessima visibilità, che poteva variare da poco più di un metro a valori anche inferiori. Immaginate di nuotare in una galleria allagata di ampia sezione (10 x 10 m) e di cercare di comprendere il volume che ti circonda potendo percepire solamente lo spazio di un metro attorno a te.

Siccome il periodo nel quale gli amici francesi ci raggiungono è sempre lo stesso (la settimana di ferragosto), anche quest’anno si ipotizzava di dover lottare con acqua molto torbida, situazione forse peggiorata anche dal bassissimo livello e dalla quasi inesistente portata del fiume.

Invece abbiamo dovuto ricrederci. Fin dalle primissime immersioni è emerso come quest’anno, pur in presenza di particolarissime condizioni ambientali e meteorologiche, la visibilità ammontava anche a sei/sette metri.

Questa eccezionale condizione ha permesso di vedere meglio la sezione delle gallerie, di capire finalmente la reale morfologia di alcuni ambienti e di trovare prosecuzioni “invisibili” gli anni scorsi.

Possiamo quindi affermare che la tragica situazione degli ultimi mesi, che ha portato siccità e alte temperature, ha avuto anche una piccola conseguenza positiva: acqua più trasparente nelle nostre grotte.

 



 

E le immersioni continuano...

Anche oggi si continua con le esplorazioni. Sei spelosub e sette persone di appoggio sono scesi in abisso per procedere nelle attività. Bisogna approfittare della visibilità e delle buone condizioni dell'acqua che hanno permesso di affrontare con più serenità le immersioni, giungendo a risultati più positivi.

Si rimane in attesa di novità dal fondo.


Foto UnderPixel



Ancora Scintilena

Anche oggi le notizie rimbalzano e sono state riportate nuovamente su Scintilena, notiziario speleologico nazionale.



 

mercoledì 17 agosto 2022

Mercoledì: relax

Come gli altri anni, una giornata intermedia nella settimana di immersioni viene dedicata al riposo. E' una scelta che si rivolge alla sicurezza degli speleosub, che non devono mai essere sopraffatti dalla fatica e dallo stress. Quindi, dopo l'intenso lavoro di ieri, oggi giornata di relax (ed anche di elaborazione dei dati raccolti).
Domani si ricomincia.


Foto Savini



Sulla stampa

Ulteriore articoletto sul quotidiano locale. Peccano che non compaia il nome dell'autore della foto, che è il nostro bravissimo fotografo/reporter Stefano Savini.



martedì 16 agosto 2022

Terzo giorno: risultati

Anche oggi è andato tutto per il meglio. Nel sifone di entrata sono stati percorsi nuovi 50 metri di gallerie ed è stato fatto un sopralluogo approfondito nel tratto fra il lago Timeus e il lago Boegan dove erano segnalate alcune possibilità di prosecuzione. Mentre buone e "grandi" notizie sembrano giungere anche dal sifone di uscita.

Attendiamo di avere ulteriori dati per fornire particolari più precisi. 


Foto Savini



Attività del giorno

Oggi sono scese nell'abisso complessivamente 11 persone e sono state programmate immersioni sia al sifone di entrata che in quello di uscita.

Fanno parte del gruppo di appoggio anche Andrea e Jessica del Gruppo Speleologico Alpi Marittime - Cuneo, che ringraziamo per l'aiuto.





Preparazione

Tanto materiale scende nell'abisso, ma tante bombole ritornano all'esterno per essere caricate. Prima di scendere in grotta, è necessario verificare le attrezzature e predisporre una riserva d'aria adeguata alle immersioni previste nella giornata.



 

lunedì 15 agosto 2022

Secondo giorno: bilancio

Anche oggi sono tutti usciti e sono state concluse le operazioni. In totale sono scesi in grotta  15 speleo + 6 persone di assistenza all'esterno.

Esplorativamente, anche il lunedì è stato ricco di buone notizie.

Nel sifone a monte, Marc ha percorso, controllandole, tutte le sagole precedenti sino al massimo punto degli anni scorsi. Tale punto, a monte della "sala dell'amicizia", è stato raggiunto in breve tempo e domani ci sono tutti i presupposti per una rapida avanzata nei vani che seguono.

Nel sifone a valle, è stato raggiunto il punto massimo di ieri e l'esplorazione è stata protratta per ulteriori 90 m, fissando le sagole e raggiungendo una grande frattura verticale che, alla sua sommità, presenta delle camerette a pelo libero dove sono stati notati alcuni arrivi d'acqua. Sembra che la frattura si chiuda, ma vi sono molti altri punti che preludono a possibili continuazioni. Domani due sub verificheranno le varie prosecuzioni intraviste.





Anche Il Piccolo parla di noi

 




Il gruppo

L'organizzazione del TSE prevede la presenza di tante persone, principalmente per il trasporto dei pesanti sacchi. Nella foto si può vedere il gruppo che ha operato domenica, ma tanti altri si uniranno nel corso della settimana. Un ringraziamento agli amici che sono sempre disposti a dare una mano in un rapporto di stima e collaborazione reciproca. 



Foto Savini



Facciamo il punto (2)

Dopo aver accennato in un precedente post alla storia esplorativa delle immersioni nel sifone di uscita dell’Abisso di Trebiciano, è giunto il momento di affrontare anche il tema del sifone “a monte”.

In questo caso bisogna andare molto più indietro nel tempo, perché nel passaggio sommerso posto fra il lago Timeus e il lago Boegan è stata scritta – di fatto – una pagina importantissima della speleologia subacquea.

Nel 1953, una squadra della Società Adriatica di Scienze (Walter Maucci, Steno Bartoli, SAS), con attrezzature pionieristiche e tecniche rudimentali, riuscì a superare il sifone di entrata. Si è trattato di un evento nuovo, per certi versi rivoluzionario, dove lo speleologo invece di fermarsi sulla riva di un sifone indossava della strana attrezzatura per immergersi e continuare l’esplorazione. Sicuramente un record mondiale, ma anche un salto fondamentale nella mentalità dello speleologo.

Salvo alcuni sparuti tentativi, la ripetizione del superamento del sifone di entrata è stata tentata solamente nel 1977 (Gabriele Crevatin, Pierpaolo Matellani – SAS), con materiali e tecniche nuove. Raggiunto nuovamente il lago Boegan, i due speleosub hanno cercato una prosecuzione, ma questa non è stata identificata.

Negli anni ’90 vi furono varie immersioni nel sifone (Gabriele Crevatin – SAS), più che altro per verificare la morfologia dello stesso, constatando come si trattasse di un ambiente molto articolato e complesso. Non fu nuovamente raggiunto, però, il lago Boegan.

A questo punto bisogna ricordare un evento particolare. Nel 1993, durante lo svolgimento del programma di studio denominato “Timavo Project” (SAS – SAG) una squadra di speleosub francesi si è immersa nel sifone e, nell’acqua torbida dalla scarsa visibilità, ha steso quasi 400 m di sagola, senza per altro capire bene la morfologia dei vani e le caratteristiche degli ambienti percorsi. Si è trattato di un’esplorazione citata da molti, ma che non a fornito alcun dato certo sullo sviluppo del sifone. L’unica informazione sicura è stata quella che indicava come il collettore delle acque proseguisse ampio ed esteso.    

E si giunge così al terzo millennio. Nel 2013 viene avviato il “Timavo System Exploration”, che darà subito dei risultati. Se nel primo anno di progetto lo sviluppo rilevato dei passaggi allagati (partendo dal lago Timeus) viene portato subito a 240 m, con la spedizione del 2021 si arriva a percorrere oltre 400 m di gallerie.

Per quando riguarda gli ulteriori possibili sviluppi, attendiamo notizie dal fondo dell’Abisso, in quanto oggi sono iniziate le immersioni di Marc. 




domenica 14 agosto 2022

Primo giorno: bilancio

Oggi è andata molto bene. Primo giorno effettivo di lavoro e già i primi risultati positivi.

Il materiale necessario all'immersione di tre subacquei è stato portato in posizione. Domani si completerà l’attività con i sacchi relativi alle attrezzature di Mark. E’ stato necessario trasportare carichi anche molti pesanti (e delicati) a 329 m di profondità, lungo pozzi verticali e scendendo da una grande collina di sabbia… un’attività non facile subordinata ad una rigorosa organizzazione.

Nel sifone a monte si è immerso Richard (con l'appoggio di Bernard) per una verifica preliminare delle sagole, che si sono rivelate in buone condizioni. Durante la fase di ritorno, vista la visibilità migliore rispetto agli altri anni (fino a 5 m…) sono stati individuati due punti che bisognerà indagare con attenzione, posti nel tratto di sifone fra il lago Boegat e il Lago Timeus.

Nel sifone a valle si sono immersi prima Michel e poi Patrice (con l'appoggio di Eric). Sono state controllate le sagole e, scendendo in verticale subito prima delle “twin cameras”, è stata finalmente individuata una nuova via di prosecuzione che è stata seguita per circa 70 m.

I risultati ottenuti la prima giornata di lavoro sono sicuramente di buon auspicio per il proseguo delle immersioni. 





Siamo anche su Scintilena

Oggi notizie sul TSE2022 anche su Scintilena...


 



Gli speleosub

Arrivati in posizione i materiali, è possible ora avviare le esplorazioni subacquee.

Sono scesi Michel, Eric e Patrice per il sifone a valle, e Bernard e Richard per il sifone a monte. Siamo in attesa di vedere chi si immergerà e chi invece farà assistenza.

Attualmente (ore 12:25) sono presenti in grotta 23 speleo più 5 persone per il coordinamento esterno.



Michel e Eric


Bernard e Richard


Domenica: iniziano le immersioni

Nella mattina di domenica si è subito operativi.

Gli amici del Gruppo Grotte e Forre CAI L’Aquila e del Gruppo Speleologico Bergamasco le Nottole hanno completato il trasporto dei materiali anche al sifone d'entrata, in modo da permettere l'avvio delle immersioni anche in quel punto.





Facciamo il punto (1)

A chi non ha seguito le precedenti campagne esplorative del TSE risulta necessario spiegare quali sono le caratteristiche della grotta e quali sono stati i risultati esplorativi finora raggiunti.

L'abisso di Trebiciano è formato da due parti morfologicamente diverse: una serie di pozzi verticali che scendono in profondità e una grande caverna dove scorre il Timavo. Il fiume entra nella caverna da un sifone (upstream) e, dopo un breve percorso fra i massi, scompare nuovamente nel sifone di uscita (downstream). Tutte le precedenti esplorazioni si sono concentrate nel sifone di entrata, mentre solo dal 2016 è stata aperta la via del sifone di uscita.

Di seguito accenneremo, per il momento, ai risultati ottenuti nelle immersioni effettuate nel sifone di uscita, in quanto si tratta - probabilmente - del punto più interessante della grotta per quanto riguarda i possibili risultati esplorativi. 

Come anticipato, fino all'anno 2016 si credeva che il sifone a valle (punto nel quale scompare il fiume) fosse inaccessibile a causa di una frana di grandi massi. Con un'immersione di Michel Philips si scoprì, invece, che il passaggio era percorribile e conduceva ad una galleria di medie dimensioni. Quell'anno Michel percorse quasi 300 metri di nuovi sviluppi, scendendo prima alla profondità di -40 m, per poi risalire fino a quota "zero", raggiungendo una piccola campana d'aria. Michel è quindi ritornato nel 2018 e nel 2021, localizzando due cavernette sempre a pelo libero, ma non riuscendo ad identificare la via principale dell'acqua.

A questo punto bisogna evidenziare due aspetti. Il primo è il grande interesse che riveste l'esplorazione di queste gallerie, che si dirigono decisamente verso un punto particolare: la "dolina Reka". Si tratta di un avvallamento dal quale fuoriescono, in caso di piene del Timavo, ingenti quantità d'aria, segno inequivocabile della presenza di una grande caverna in profondità. Non sappiamo ovviamente dove questa sia localizzata esattamente, ma le gallerie allagate finora esplorate si dirigono proprio in quella direzione... L'altra considerazione riguarda invece quella che forse è la maggiore difficoltà delle esplorazioni subacquee del Timavo: la scarsa visibilità, che spesso scende a meno di un metro. In queste condizioni è quasi impossibile localizzare visivamente qualche diramazione, e in molti casi si procede quasi tastando la roccia e avendo la possibilità di percepire uno spazio limitatissimo attorno a se, anche se magari lo spelosub risale una condotta di grandi dimensioni (molto spesso la sezione dei passaggi esplorati raggiunge i 10 x 10 metri di sezione...).

Quelle descritte sono le condizioni in cui operano gli speleosub, nella speranza di ottenere grandi risultati nel sifone di uscita. Ulteriori notizie saranno prontamente comunicate non appena Michel, che si è già immerso, ritornerà in superficie.